Descrizione Progetto
Cantina di Pitigliano
Un viaggio nell’ – altra – Maremma Toscana,
quella delle rupi tufacee e dei terreni vulcanici
Qui l’unione (dei produttori) fa la forza e la qualità.
La Cantina Cooperativa di Pitigliano nasce nel 1954 per volontà di 11 produttori di uve che hanno creduto che l’unione faccia la forza e la qualità. Oggi con 450 ha di vigneti e 450 soci conferitori la cantina è una delle realtà vitivinicole più importanti della Maremma Orientale. Siamo nella parte Sud Orientale della Toscana, a due passi dal Lazio e dal Lago di Bolsena, dall’Umbria e da Orvieto. Territorio antichissimo, di origine vulcanica, come testimoniano i numerosi laghi nella zona e le molte aree termali, Pitigliano è uno dei tesori, ancora troppo poco conosciuti, di questo entroterra.
La città, le cui origini si perdono nell’Età del Bronzo, conserva innumerevoli architetture e testimonianze dell’antica civiltà etrusca. Essa sorge su una rupe imponente a picco su quella che, fino a metà del 1700, quando iniziarono le opere di bonifica, era una vasta palude che arrivava fino al mare. Contesa nei secoli da molte famiglie nobili perchè importante avamposto, strategica fortificazione e perchè territorio salubre in un’area per molti secoli infestata dalla malaria, questa zona ha da sempre avuto una forte vocazione vitivinicola. I vigneti dei soci della Cantina di Pitigliano si trovano nei comuni di Pitigliano, Sovana e Manciano.
Il tufo, componente principale del terreno di Pitigliano, è responsabile degli ottimi profumi e della longevità dei bianchi. Sovana è terra di rossi maestosi e tra questi spicca il Merlot e il più autoctono Ciliegiolo. La cantina trae la sua forza dalle specificità di questi terreni, dal certosino lavoro che si svolge in vigna, dall’unione di così tanti piccoli produttori che insieme sono in grado di offrire una gamma ampia di bianchi e rossi di qualità, in quantità adatte per affrontare tutti i diversi canali distributivi.
Regione: Toscana
Dimensioni azienda: 450 ha
Produzione azienda: 1,5 milioni di bottiglie
Agronomo: Alessandro Delogu
Enologo: Katia Guerrini (consulente Stefano di Blasi)